la State Press tv, emittente inglese, ha diffuso la notizia secondo la quale in Iran sarebbero state avviate prove di lanci di razzi a media e lunga gittata. I missili in questione sono gli Shabad 3, con una gittata di circa 2000 km, e gli Shabad 1 e 2, con gittate rispettive di 300 e 700 km.
I razzi in questione potrebbero tranquillamente colpire Israele e le basi USA nel Golfo. Anche le minacce non sono mancate; da parte di Hossein Salami, il Comandante delle Forze Aeree dei Guardiani della Rivoluzione, arriva la seguente dichiarazione: “La risposta dell’Iran alle minacce esterne sarà distruttiva!”. In caso di attacco contro i loro impianti nucleari, sarebbero pronti a lanciare i missili verso Israele.
Sembra di rivivere la crisi di Cuba nel ‘62, in cui l’Unione Sovietica tentò di installare a Cuba un buon numero di missili nucleari capaci di colpire gli Stati Uniti. In quei tredici giorni, che hanno portato il mondo sull’orlo di una guerra nucleare, vi era alla presidenza degli Stati Uniti il compianto John Fitzgerald Kennedy; un presidente che preferì aprire un dialogo con i Russi a tutti i costi, scartando fino all’ultimo l’ipotesi di una invasione di Cuba.
Come insegna quel pezzo di storia che ormai molti si sono dimenticati, la diplomazia rimane l’unica vera via di uscita…no minacce, no ricatti…ma semplice e sincero dialogo.
E questo vale sia per l’Iran che per gli Stati Uniti ed il resto dell’ONU.
Grazie dell’attenzione…
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