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La redazione di Mr E's Archive giura solennemente che ora e sempre la farà fuori dal vaso!

giovedì, settembre 24, 2009

Non sarà perché sei l’uomo nero?




Buongiorno a tutti,
per un momento lasciamo perdere le notizie riguardanti il nostro Paese e soffermiamoci su un fatto a cui mi è capitato di assistere per caso poche ore fa.
Un caso che mi ricorda molto il pezzo iniziale dello spettacolo "La macchina del capo" di Marco Paolini, e dal quale ho rubato la frase utilizzata per il titolo.
Stavo aspettando che arrivasse il treno con a bordo la mia fidanzata e noto che, al binario accanto, vi è un treno in procinto di partire.
Pochi secondi prima della partenza tre ragazzi di colore, visibilmente senza fiato probabilmente a causa di una corsa per prendere il treno, e si dirigono verso le porte del treno.
Il controllore del treno, appena li vede, ordina di chiudere le porte…e così è stato.
Premetto subito che i tre ragazzi avevano in mano un regolare biglietto già convalidato e a tutti i sensi valido per il viaggio, ma sembra che nessuno si prenda la briga di aprirgli quelle dannate portiere.
Con uno scatto, uno dei ragazzi, si attacca alla sbarra di ferro accanto al finestrino precedente a quello dell'autista gridandogli di farli salire. E come risposta il controllore apre il finestrino, sporge la testa e comincia a inveire contro il ragazzo urlando frasi del tipo: "PARTI! VAI VIA! NEGRO DI MERDA, BUONO SOLO A SPUTARE COME UN PORCO! METTITI UNA CRAVATTA E VAI A LAVORARE, PEZZENTE!".
A quel punto il treno partì e, il ragazzo di colore, ebbe la prontezza di abbandonare la salda presa che lo ancorava alla barra di ferro.

Vi dirò la verità, questo episodio mi ha scosso nel profondo. Non immaginavo che si potesse arrivare a tanto. Non immaginavo nemmeno che certe cose potessero accadere nel nostro paese "libero" e "accogliente".
Mi è sembrato di vivere in un America fittizia degli anni '50, ma almeno li i posti sui treni riservati alla gente di colore c'erano.
Non riesco ancora a crederci ma è successo. E mi sono vergognato che quel controllore condividesse con me la stessa nazionalità che io adoro.
Mi è capitato spesso di assistere alla cacciata dai treni delle persone sprovviste di biglietto e ho sempre condiviso questa applicazione della legge.
Però, se un essere umano è dotato di regolare biglietto ha il diritto di salire sul treno, perché con quei soldi paga anche te, caro il mio controllore.

Scusatemi per lo sfogo ma non riuscivo a tenermi dentro un fatto così grave.

Grazie dell'attenzione…

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