Buonasera a tutti,
quante volte vi è capitato di arrivare in stazione, dopo aver corso come dei dannati per non perdere il treno, e, nel momento in cui il vostro occhio si fissa sul tabellone delle partenze, scoprite che il vostro treno è in ritardo? Troppe volte.
I ritardi, i disservizi e la scarsa qualità e pulizia dei treni sono diventati lo standard per Trenitalia, la principale società italiana che si preoccupa di noi viaggiatori(occasionali o pendolari) mettendoci a disposizione treni in ritardo, carrozze che puzzano più di una cloaca scoperchiata e poltrone che spesso troviamo occupate da acari o cimici giganti, comodamente munite di giornale, che ci mandano via gridando “Occupato!”.
L’età dei treni regionali mi ha sempre stupito, si passa da unità quasi nuove(risalenti ai primi anni del duemila) a carrozzoni risalenti agli anni ‘70-‘80; le condizioni in cui versano è sconcertante: portiere che non si aprono, sistemi di condizionamento che emanano una sorta di alone verde(sia d’estate che d’inverno). Mi sono sempre chiesto se i morsetti elettrici posti sopra le motrici servissero solo per mascherare ad una prima occhiata un impianto funzionante ancora a carbone(forse sono proprio loro i maggiori responsabili del surriscaldamento globale).
Lo ammetto, che sia pulito o no, un treno deve comunque arrivare in orario…SBAGLIATO!
La loggia formata dai “capoccia” di Trenitalia ha pensato anche a quello e, per far insorgere nel viaggiatore un senso acuto di impotenza di fronte alla società, ha ben pensato di introdurre negli itinerari un buon numero di ritardi, ovviamente non rimborsabili. Ritardi che quasi sempre sono dovuti a treni che si fermano in aperta campagna o quando sono appena usciti dalle stazioni con la scusa che si devono rispettare i semafori…scusate…ma un treno può attendere mezz’ora tra Milano Lambrate e Milano Centrale(in tutto dai 3 ai 5 chilometri di distanza)?
La scusa più gettonata per sfatare il mito dei ritardi che sembrano iniziare nel momento in cui un treno internazionale entra in Italia sembra essere: “motivazioni riguardanti ferrovie estere”. Si, come no…dobbiamo tirare in ballo il numero di ritardi che hanno i treni in Germania, in Austria o in Svizzera? Meglio di no…c’è da perderci la faccia.
Adesso vi farò un breve resoconto dei ritardi più clamorosi che hanno segnato la mia vita di viaggiatore su binari: 3 ore sul treno Verona-Firenze, 1 ora sul treno Verona-Milano, 30 minuti sul treno Legnago-Verona, 30 minuti sul treno Villafranca di Verona-Verona, 45 minuti sul treno Verona-Villafranca di Verona ecc..
Questa volta mi piacerebbe raccogliere nello spazio dei commenti le vostre esperienze con Trenitalia, così da sapere quanto sia grave la situazione.
Grazie dell’attenzione…
Volevo lasciare la mia testimonianza per quanto riguarda gli autobus... E' molto interessante devo dire sedersi su quei sentarini luridi, guardare in avanti e scoprire che una miriade di ciunghe spiaccicate sul sedile di fronte al tuo hanno ormai preso vita e formato una popolazione autonoma!! che schifo!!! ma l'inciviltà si può battere con l'amuchina??
RispondiEliminaeh già....anche sul discorso autobus sarebbe da aprire un bel dibattito
RispondiEliminaSegnalo che il Codacons sta raccogliendo adesioni per una Class Action contro Trenitalia
RispondiEliminaNurix
Grande Nurix, infatti ho già letto il vostro articolo :-)
RispondiEliminaSek, ti è andata anche bene! Una volta quando facevo io il liceo, n-mila anni fa... trak! In aperta campagna tra dossobuono e villafranca il treno ci ha lasciati a piedi :)
RispondiEliminaChe culo caro Gigi....quella volta a Milano volevo davvero scendere e farmela a piedi...visto che da Milano Lambrate e MIlano Centrale ci sono pochi chilometri....
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