La regola del berlusconismo è:
"chi dissente, va distrutto". Questa la sintesi dell'
editoriale contenuto nel numero di Famiglia Cristiana che potete trovare oggi in edicola, nel quale tra l'altro si osserva come di fronte all'ipotesi di elezioni anticipate, il mondo cattolico si ritrova spaccato in due, non per proprie colpe, ma quale effetto della discesa in campo di Berlusconi. All'interno dell'editoriale, il settimanale dei paolini risponde anche all'invito espresso da Gian Enrico Rusconi su
La Stampa, in cui invita
i cattolici a fare autocritica: "
Su che cosa, in particolare? La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare autocritica: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi non negoziabili sui quali la Chiesa insiste in questi anni?".
Inutile dire che, un editoriale del genere ha scatenato un putiferio. Soprattutto per quanto riguarda la parte che è un attacco diretto a Berlusconi e al suo modo di governare l'Italia. Nell'editoriale si legge: "
Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate, qualora il piano dei cinque punti non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento, non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai
formalismi costituzionali. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla sovranità popolare che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro formalismo".
Il ministero dei Beni Culturali, a seguito dell'editoriale, sembra essersi messo al lavoro, ben due dichiarazioni(lavorano anche loro allora...). "
Considero l'editoriale di Famiglia Cristiana una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti", queste le parole del sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro. Solo questa frase meriterebbe un altro editoriale per raccontare tutte le storie, sia a sinistra ché a destra, di sesso e politica.
Il ministro(?) Bondi, non sono ancora abituato a considerarlo un ministro, va più sul personale, affermando che "
come cattolico provo sconcerto e disgusto dopo aver letto l'editoriale di Famiglia Cristiana".
Il prossimo passo sarà sentire Berlusconi e tutti i suoi lacchè che danno della toga rossa a San Pietro perché non vuole farli entrare in Paradiso. Per non parlare di quel comunista di Gesù...