Buonasera a tutti,
quest’oggi il direttore dell’Archivio di Stato di Belluno, Eurigio Tonetti, ha reso pubbliche le carte processuali riguardanti il disastro del Vajont. I segreti del più grande dramma dal dopoguerra ad oggi, sono finalmente pubblici.
Tonetti espone alcuni documenti processuali, è un fiume in piena: ecco apparire uno dei quaderni contenenti gli appunti redatti da Carlo Semenza, l’ingegnere della diga, poi i tabulati telefonici con l’elenco delle chiamate verso Venezia fino a pochi minuti prima del disastro, la copia della sentenza di assoluzione del 1960 emessa dal tribunale di Milano nei confronti di Tina Merlin, la giornalista che per i suoi articoli pubblicati sull’Unità, che mettevano in evidenza il disagio della gente della valle del Vajont, dal 1959 era stata processata per “diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”.
Il sindaco di Longarone ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “tutto questo materiale sarà finalmente disponibile all’interno di un portale. Daremo, così, a tutti la possibilità di vedere cosa è stato il Vajont. L’obiettivo è di arrivare ad avere, nel 2013, l’archivio diffuso completo”. Le operazioni di inventariazione e riproduzione, infatti, dovranno essere completate entro il 31 dicembre 2012 sotto la supervisione della Cetes, la Commissione esecutiva tecnica scientifica di cui fa parte il professor Maurizio Reberschak, l'insigne storico della tragedia del Vajont. Fino a quella data è prevista la permanenza a Belluno delle carte processuali, dopo dovranno essere restituite all’Archivio di Stato de L’Aquila, anche se la speranza è di poterle tenere a Belluno. Parte della documentazione sarà sottoposta ad un delicato intervento di restauro: il materiale è stato, infatti, conservato in uno scantinato ed una dozzina di faldoni sono stati, in piccola parte, intaccati dalle muffe, anche se complessivamente lo stato di conservazione è buono.
Attendiamo con ansia l’archivio on-line…
Grazie dell’attenzione…
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