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La redazione di Mr E's Archive giura solennemente che ora e sempre la farà fuori dal vaso!

domenica, gennaio 17, 2010

Per non dimenticare…e per non confondersi le idee

ndd: l’articolo sarà in continuo aggiornamento per quanto riguarda i video e altro materiale che vedrò di reperire…quindi, se volete saperne ancora di più, inserisco il link all’articolo nel menù principale del blog)

Buonasera a tutti,
oggi, come nei giorni in cui si ricordano le stragi degli ebrei da parte dei nazisti, vorrei lanciare il seguente appello: “Per non dimenticare…”. Non per fare il moralista, ma perché in questi casi è bene non ricordarsi solo una faccia della medaglia, come sembra che stia avvenendo in questi giorni con questa sorta di riabilitazione della figura di Bettino Craxi; grande uomo politico…ma con indagini e condanne a carico.

Ricordiamo innanzitutto cosa accadde in quei due anni che dettarono la fine politica di Bettino Craxi, e la sua fuga dall’Italia che oggi tanto lo adora, con una breve biografia: Craxi fu il primo socialista a ricoprire, nella storia repubblicana, la carica di presidente del Consiglio dei ministri in due governi consecutivi. Fu uno dei fautori del “decreto Berlusconi”, del secondo Concordato con la Santa Sede e di altre manovre discusse e non.
Il 23 marzo del 1992, l’ingegnere Mario Chiesa, esponente del PSI, inizia a confessare svelando ai pubblici ministeri dell’inchiesta Mani Pulite il complesso sistema di tangenti che coinvolgono i dirigenti milanesi del PSI. Dal maggio 1992 Mani Pulite è però ormai una questione nazionale, tanto da spingere Craxi il 3 luglio 1992 alla Camera, durante il discorso di fiducia al governo Amato I, a chiamare in correità tutto il Parlamento dichiarando spergiuro chi avesse negato di non aver fatto ricorso al finanziamento illecito dei partiti. Secondo Gerardo D’Ambrosio il discorso craxiano fu “onesto”, mentre il silenzio altrui era dovuto al fatto che “in quel periodo gli altri partiti speravano di farla franca, anziché affrontare il problema lasciarono Craxi solo”. E secondo Piero Fassino, in quell'occasione “non c’è dubbio che ci fu un silenzio assolutamente reticente e ambiguo da parte di tutta la classe politica davanti al discorso che Craxi fece alla Camera e nel quale disse con parole crude che il problema del finanziamento illegale non riguardava soltanto il PSI ma l’intero sistema politico”.

Dal 15 dicembre 1992 fino al 23 marzo 1993, Craxi riceve undici avvisi di garanzia. L’11 settembre 1993 si vide costretto a dimettersi dalla segreteria del PSI. Poco dopo una "pioggia di avvisi di garanzia" cade sulle teste dei principali leader politici nazionali. Il PSI è travolto dalle inchieste, la sua dirigenza è letteralmente decimata. Craxi stesso cumula una ventina d'avvisi di garanzia e dopo aver accusato la Procura di Milano di muoversi dietro “un preciso disegno politico”.
Nel corso dell’anno emersero sempre più prove contro Craxi: con la fine della legislatura per Craxi si fece sempre più vicina la prospettiva di un arresto. Il 15 aprile 1994, con l'inizio della nuova legislatura in cui non era stato ricandidato, cessò il mandato parlamentare elettivo che aveva ricoperto per un quarto di secolo e, di conseguenza, venne meno l'immunità dall'arresto. Il 12 maggio 1994 gli venne ritirato il passaporto per pericolo di fuga, ma era già troppo tardi perché Craxi, si seppe solo il 18, era già in Tunisia ad Hammamet, protetto dall'amico Ben Alì.

Ora torniamo al presente.
Alla commemorazione del decennale dalla morte di Craxi erano presenti una buona parte della “viscidopoli” politica italiana: Frattini, Sacconi, Brunetta, Cicchitto, De Michelis, Boniver, Barani, ecc.. Un punto a loro favore sembra il fatto che non abbiano abusato di soldi pubblici per condurre questa specie di missione all’estero, come ribadisce Stefania Craxi dicendo che “per evitare polemiche nessuno di noi ha chiesto la missione. Non volevamo spendere soldi pubblici per un gesto politico”. Ci mancherebbe altro cara mia.
Unanimi gli interventi da parte dei servetti presenti alla commemorazione; secondo Frattini, Bettino Craxi, era “un uomo di stato che ha rappresentato un pezzo della storia d'Italia. Ha immaginato le riforme 25 anni prima ed ha rappresentato un faro per chi lottò per la libertà nell'est Europa”. Sacconi ritiene Craxi “un grande statista -(ancora con sto statista -.-“)-. Rileggere la nostra storia recente potrà essere utile per il presente e per il futuro d’Italia”.

Come sempre non ho parole…sembra che il gioco preferito da queste mummie che abbiamo in Parlamento sia quello di considerare le persone che commettono reati degli eroi nazionali, o beati(Silvio docet). In questi casi la lezione di storia dovrebbero seguirla loro, andandosi a leggere un qualsiasi articolo di giornale sulle accuse che i magistrati di Mani Pulite rivolsero a Craxi, condannandolo ovviamente. Non voglio assolutamente dire che fosse l’unico a ricorrere al finanziamento illecito per il suo PSI, ma da qui farlo apparire come un santo ed uno grandioso ed immacolato statista non mi va. Dentro quel castello di carte che è il Parlamento, tutti coloro che preferirono tacere all’invito fatto da Craxi di non negare i finanziamenti illeciti al proprio partito sarebbero da mandare in miniera uno ad uno.
Vogliamo anche ricordare da chi partirono le prime accuse contro i magistrati, pratica tuttora seguitissima?

E poi rimane sempre la stessa considerazione che faccio ogni volta: se sai di non essere colpevole, perché cominci a sbandierare ai mille venti la tua innocenza, attaccando coloro che ti accusano, addirittura scappando dal tuo paese? Si vede che domande così, coloro che vogliono intestare una via di Milano a Craxi, non se le sono mai poste; sarebbe come inaugurare “via Totò Riina” trovando come scusa che “era un leader carismatico e potente”. Ma Fatemi il piacere…
Allego di seguito una serie di video.






Grazie dell’attenzione…

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